La diastasi addominale è l’allontanamento del divario tra le due sezioni del muscolo addominale , ovvero dei muscoli del retto dell’addome, o muscoli retti.
Il caratteristico segno della diastasi addominale è la tipica “cresta “ o “pinna” che si forma in corrispondenza della linea alba (o linea nigra,la linea più pigmentata che può presentarsi durante la gravidanza) e che va dal processo xifoideo dello sterno all’ombelico.
Nelle donne in cui la diastasi rimane invariata dopo 8 settimane, e in questo caso è raro che si risolva naturalmente, è il caso di intervenire e di valutare la situazione.
La presenza di una diastasi addominale è solitamente associata ad una disfunzione anche a livello del pavimento pelvico(http://www.ostetricagirasole.it/2018/04/28/pavimento-pelvicolimportanza-della-cura-della-prevenzione/).
Se la parete addominale e’ indebolita lo e’ anche il pavimento pelvico, poiche’ i muscoli addominali collaborano nell’attivazione del piano perineale profondo, provocando così una perdita di equilibrio tra muscoli addominali, diaframma e pressione intraddominale.
L’addome che presenta la diastasi sembra sempre gonfio e/o flaccido. La pancia sarà sempre aumentata di volume,in alcune donne sembrerà di non aver ancora partorito. Si noterà un rigonfiamento e una protrusione (di varia entità) soprattutto quando ci si alza da una posizione sdraiata.
Di frequente una parte del mal di schiena è dovuto alla debolezza della parete addominale anteriore e della mancata consapevolezza e della scorretta attivazione degli stessi.
Le cause della parete addominale possono essere: l’eta’, l’obesita’, il diabete, la presenza di stomie, condizioni congenite. Possono comparire a seguito di un eccessivo sforzo, invecchiamento, gravidanza, intervento chirurgico addominale.
Cosa non fare?
Evitare da subito con programmi fai da te. Evitar di fare sforzi eccessivi a livello addominali, quali crunch o esercizi che aumentano di molto la pressione intraddominale. Evitare l’uso di panciere e di fasce contenitive (http://www.ostetricagirasole.it/2017/07/23/pancera-post-parto-meglio-evitare/).
Cosa fare?
Subito dopo il parto, trascorsi 30/40giorni, richiedere il supporto manuale e la valutazione globale di un professionista che ricomprenda l’attivazione della muscolatura addominale e quella del pavimento pelvico.
L’ostetrica
Una corretta e tempestiva valutazione globale, dei muscoli addominali e pelvici, l’indicazione dei corretti esercizi di rafforzamento e consapevolezza,l’associazione di esercizi di respirazione è una programma personalizzato possono ridurre o risolvere completamente la condizione presente.